La legge n. 246 del 2005 che modifica la materia di parcheggi nel condominio degli edifici ha natura imperativa? E retroattiva?
In caso di convenzione tra proprietario del terreno edificabile e comune, se gli appartamenti non dispongono di parcheggi sufficienti, chi possono convenire in giudizio?
Cosa può fare il costruttore dei parcheggi costruiti in eccesso rispetto alle previsioni della legge 24 marzo 1989 n. 122?
Cosa accade se dei condomini trasformano dei magazzini in autorimesse, gli altri condomini usano il parcheggio antistante le rimesse in maniera tale da impedirne l’effettivo utilizzo ai proprietari?
Può un parcheggio costituire reato? Se sì, quale fattispecie?
Utilizzare un posto auto implica acquisire una servitù? Parcheggiare è presupposto sufficiente per proporre azione di reintegro nel possesso?
Può la legge 246 del 2005 cheregolamenta lo “status” dei parcheggi costruiti all’interno di un condominio avere efficacia retroattiv?
La Suprema Corte prende spunto da una vicenda piuttosto banale quale l’apposizione non autorizzata di fioriere lungo il vano scala per stabilire un principio di diritto molto importante: fino a che punto si può spingere l’uso della cosa comune?
REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. Vincenzo CALFAPIETRA – Presidente Dott. Vittorio Glauco EBNER – […]
L’antenna centralizata è unbene comune? Quali sono le maggioranze richieste per la cessazione del servizio connesso e perché?